Prigioniera del tuo amore by J.C. Reed

Prigioniera del tuo amore by J.C. Reed

autore:J.C. Reed [Reed, J.C.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Surrender Yuor Love - vol. 1
ISBN: 9788865085288
editore: Leggereditore
pubblicato: 2016-03-09T05:00:00+00:00


16

Mi morsi forte un labbro, mentre sbirciavo con la coda dell’occhio i lineamenti rilassati di Jett. Non ci riposammo insieme sulla riva della proprietà di Lucazzone. Per qualche motivo, si limitò a rimettermi a posto l’intimo e a raddrizzarsi, voltandomi le spalle come per darmi un po’ di privacy e permettermi di recuperare un minimo di compostezza. Portai le mani alla sua schiena possente, massaggiandogli i muscoli, cercando di fargli capire quanto avrei voluto che non finisse così.

«No» mormorò lui, allontanandomi con quel semplice monosillabo. Ritirai di scatto le mani, come scottata, e in qualche modo, quella sua unica parola mi aveva bruciato più del fuoco. Nessun uomo con cui ero stata si era mai comportato così. Se mi donavano piacere, pretendevano che ricambiassi. Perché invece Jett non voleva? Perché non desiderava finire subito quello che avevamo cominciato?

Non riuscii a scacciare l’improvviso pensiero di non essere all’altezza e cominciai a dubitare di me stessa. Avevo fatto qualcosa di sbagliato? Forse il modo in cui avevo reagito al suo tocco gli aveva fatto cambiare idea sul mio conto.

Per quanto non volessi, il mio sesso continuava a pulsare soltanto per il fatto di guardarlo. Non era una reazione normale e di sicuro non l’avevo mai provata prima. Quella lussuria, oscura, potente e sconvolgente doveva finire. Non potevo andare avanti così, con quelle ondate irresistibili di desiderio che rendevano insopportabile la sola idea di stargli accanto senza poterlo toccare. Era così vicino, e allo stesso tempo così lontano. L’attrazione era palpabile, eppure non mi sentivo abbastanza sicura da esprimerla appieno. Ero in una zona confusa, in cui nulla era semplicemente bianco o nero, in cui tutto era grigio e privo di senso.

Jett restò in silenzio, mentre io mi rivestivo e lo seguivo su per il sentiero fino al punto in cui aveva parcheggiato la macchina. Non scambiammo una sola parola, mentre lui mi aiutava ad accomodarmi sul sedile del passeggero e aggirava l’auto per sedersi dietro il volante. Poi avviò il motore, ingranò la marcia e guidò fino a casa.

A casa sua, mi costrinsi a ricordare, alla splendida villa sul lago e alla finta normalità di un rapporto di lavoro che non era tale. Ignorando l’improvviso bruciore agli occhi, fissai la campagna sfocata fuori dal finestrino, senza più preoccuparmi della guida sportiva di Jett. Sembrò passare un’eternità, prima che finalmente raggiungessimo la casa. Nel momento stesso in cui le ruote si bloccarono stridendo, uscii di scatto dalla macchina, fermandomi soltanto di fronte alla porta d’ingresso e dando le spalle a Jett mentre lo aspettavo.

Aprì la porta e mi lasciò entrare per prima, per poi chiuderla di nuovo. Evitando il suo sguardo, esitai, incerta. Alla fine, riuscii a tirare fuori soltanto un debole: «Grazie.»

Inarcò le sopracciglia, con un lampo di irritazione negli occhi. «Per cosa? Per il passaggio? Per la mia compagnia molto apprezzata?» Un nervo gli fremette sulla tempia.

Era arrabbiato e non sapevo perché. Serrai le labbra. Che diavolo gli era preso? Come poteva cambiare in quel modo, da sensuale e appassionato a



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